Lettori fissi

domenica 30 settembre 2012

SAN PIETRO NELLA BARCA



LA BARCA DI SAN PIETRO.

Consiste nell’usanza di porre, nella notte fra il 28 e il 29 giugno (festività dei santi Pietro e Paolo),
un contenitore di vetro riempito d’acqua su un prato e nel far colare nell’acqua un albume d’uovo.


Al mattino seguente si dovrebbero trovare nell’acqua delle strutture, formate dall’albume, che ricordano le vele di una nave.

In considerazione di come apparivano le “vele” si poteva trarre buono o cattivo auspico di come sarebbe stata l’annata agraria.

Il Santo, passando, avrebbe soffiato nel fiasco facendo apparire la sua barca.
Al mattino i bambini correvano a prendere il contenitore dove l’albume si era disposto
formando la chiglia, gli alberi maestri, e le vele.


Certo, ce ne vuole di fantasia, ma i più piccoli si immaginavano le funi, le onde e persino
il vento che gonfiava le vele; c’è chi civedeva addirittura il Santo arrampicato sul pennone dell’albero più alto, impegnato a scrutare l’orizzonte!

domenica 23 settembre 2012

Mondo fatato - Muro torto


Muro Torto




E’ difficile al giorno d'oggi, con il traffico angoscioso che tutti noi conosciamo, immaginare il Muro Torto, ovvero il tratto che partendo da Piazza del Popolo porta a Pincio, come era fino a solo duecento anni fa, ossia limite fra la città e la campagna. Eppure, con uno sforzo di fantasia e portandosi in zona in una notte senza luna e non prima delle due o tre del mattino, si può ritornare a quei tempi lontani, quando le mura avevano "appena" tre secoli di vita (contro i millesettecento e rotti anni che contano oggi) e i barbari rappresentavano il più grande pericolo per Roma. Siamo nel 536 d.C. e quel tratto di mura, che ancora oggi si chiama torto e all'epoca con un ancora più chiaro "ruptus", minacciava da anni di franare, ma nessuno - pur essendo la città assediata dai Goti di Totila - lo riparava in quanto era comune convinzione che fosse sotto la protezione personale e diretta dell'apostolo Pietro.
Qualunque fosse la verità, una cosa certa: né allora né mai, nel corso della plurimillenaria esistenza di Roma, un nemico è entrato in città dalla parte del muro "ruptus" o "torto" e già questo non è forse un miracolo?
E i fantasmi? Ci sono e sono anche strettamente legati alla storia che vi ho appena narrato, anzi ne rappresentano l'altra faccia. Infatti per molti secoli, fino ad un passato relativamente recente, ai piedi del muro torto venivano seppelliti i corpi di coloro che non erano giudicati degni di riposare in terra consacrata (ossia prostitute, delinquenti, sospette streghe), quindi la zona era ed ancora sarebbe infestati dalle anime di defunti insoddisfatti e in attesa di una sepoltura cristiana e i loro lamenti, secondo alcuni, più che la protezione dell'Apostolo, furono il vero motivo per cui nessuno (fosse anche il barbaro e superstizioso nemico) si sia mai avvicinato troppo a quel tratto di mura.
Ai piedi del Muro Torto furono sepolti i corpi di Targhini e Montanari, i due carbonari giustiziati (boia Mastro Titta) sotto Leone XII, il 23 novembre 1825. Una notte, una donna fu trovata svenuta per la paura: stava pregando le anime dei due giustiziati di darle un terno sicuro, quando aveva sentito un rumore alle spalle; voltatasi, aveva visto le ombre di Targhini e Montanari venirle incontro con la testa in mano.

Mondo fatato - San pietro in Vincoli


 

Piazza San Pietro in Vincoli


In una fredda notte d'inverno di alcuni anni fa ad un nottambulo capitò di vivere un'esperienza a dir poco inquietante: stava per imboccare la salita di S. Francesco di Paola, accanto a piazza San Pietro in Vincoli, quando gli sembrò di sentire un lamento provenire dalla piazza davanti a sé, poi silenzio.
Era appena entrata nella via, quando, questa volta alle spalle, sentì senza ombra di dubbio il rumore di un carro che si avvicinava a tutta velocità. Istintivamente si scansò, ma, benché il fragore lo superasse per svanire in fondo alla via, non vide assolutamente nulla.
Ma non era ancora finita: di nuovo udì, proveniente sempre dal centro della strada, il lamento di prima e poi, finalmente, tornò, profondo, il silenzio.
A questo punto, chiunque se ne sarebbe andato in tutta fretta, ma non così fece il nostro nottambulo, il quale si avvicinò al luogo da dove era venuto il lamento e non vide nulla, solo una grande pozza d'acqua, in cui inavvertitamente mise i piedi. Tornato a casa, nel levarsi le scarpe, le vide tutte sporche di sangue.
Una possibile spiegazione: Via San Francesco di Paola corrisponde al Vicus scelestus (Vicolo scellerato), di epoca romana. La tradizione racconta che in quel luogo la moglie di Tarquinio il Superbo, Tullia, vide riverso in terra il corpo del padre, Servio Tullio, appena ucciso dal marito e in segno di odio e disprezzo, non placa di essere stata l'istigatrice della sua morte, lo travolse anche con il suo carro, sporcando le ruote e le vesti del sangue paterno.

BICERIN - liquore al cioccolato


BICERIN (liquore al cioccolato tipico di Torino)




Ingredienti

 250 g cacao amaro in polvere
850 g zucchero
2 litri latte intero
150 g cioccolato fondente o gianduia in tavoletta
mezzo litro alcool



Mescolare senza fare grumi il latte col cacao e lo zucchero.
Far scaldare aggiungendo la tavoletta di cioccolato spezzettata e, sempre mescolando, portate a ebollizione e far bollire per 15 minuti.
Far raffreddare e unire l’alcool.
Imbottigliare possibilmente in bottiglie scure.
Conservare al fresco, ma non in frigo sennò il liquore si rassoda e non esce dalla bottiglia.

Buffalo chicken wings

 




Buffalo chicken wings (alette di pollo infarinate e fritte)


in america siccome le alette sono gli scarti dei polletti allo spiedo e sono piccine, si usa friggerle infarinate e poi venderle in grandi secchi che sembrano quelli della pittura murale; ma siccome siamo in italia comprate delle alette piuttosto corpose, fatele cuocere reletivamente allo scopo di togliere la pelle (se si vuole) passatele in un trito di erbe varie, aglio/olio/peperoncino e poi infarinatele.
Padellone con olio caldissimo e via col fritto, appena croccanti togliere col ragno dalla padella - alternativa impanare con corn flakes frantumati.


Alette di pollo con parmigiano e senape
Preparazione
Bruciate le alette per eliminare i residui di penne; lavatele e
asciugatele. Eliminate le parti finali e poi dividetele in due parti alla giuntura.

Mescolate in un piatto fondo il burro semifuso, la senape, il pepe di Cayenna e il sale necessario. In un altro piatto mescolate il pan grattato, il parmigiano.
Immergete le alette nel composto di burro, scolate l’eccesso e poi passatele nel piatto con il miscuglio pane e parmigiano. Deponetele le alette impanate in questo modo su una teglia antiaderente o di silicone, in modo che non si tocchino.Cuocete le alette nel forno caldo a 220 gradi per mezzora.
Accompagnate volendo con veli di cipolla pastellata

MORTADELLA DOLCE



MORTADELLA DOLCE

Ingredienti
200 gr.Biscotti savoiardo pistokkeddu (savoiardi morbidi)
Burro 250 gr
Cioccolato bianco 400 gr
Alchermes 2 cucchiai
pistacchi sgusciati


COME SI PREPARA
Sciogliete il cioccolato a bagnomaria. Versatelo in una ciotola e aggiungete gr. 250 di burro, l'alchèrmes, metà dei biscotti tritati e i rimanenti spezzettati, aggiungere al composto i pistacchi sgusciati.
Versate in uno stampo cilindrico a bordi alti del diametro di cm. 11 e riponete in freezer fino a quando la mortadella è solidificata (occorreranno circa 2 ore) oppure modellate a mano e avvolgete nella carta forno l'impasto.
Affettatela non troppo sottile, distribuitela nei piatti e conservate in frigorifero.

Cozze in salsa escabeche

Cozze in salsa escabeche

Piatto facilissimo da realizzare, e di sicuro effetto anche se è un semplice sugo di pomodoro a cui io aggiungerei il peperoncino o la paprika ed eviterei il pepe.





Ingredienti

1. Cozze fresche 2 kg

2. Cipolle 2

3. Aglio, spicchi 1

4. Olio di oliva 2 cucchiai

5. Pomodori 1 kg

6. Sale q.b.

7. Pepe q.b.

8. Prezzemolo q.b.
 

Preparazione

Lavate bene le cozze e fatele aprire dentro una pentola al vapore.Togliete i gusci, filtrate il liquido rilasciato e mettetelo da parte.

Tagliate le cipolle, l'aglio e soffriggeteli con l'olio d'oliva, sino a che cipolla comincia a dorarsi.

Aggiungete i pomodori pelati, senza semi e tagliati a pezzetti, cuoceteli sino a che il pomodoro si disfa.

Aggiungete le cozze ed il liquido messo da parte.Condite con il sale, il pepe ed il prezzemolo tritato.

Cuocete il tutto a fuoco lento per 5 m.

Goulash


Goulash

Goulash á la Csányi

Ingredienti (per 6 persone): 800 gr di scamone di manzo tagliato a pezzi grossi, un bicchiere d'olio, 2 cipolle grosse, 1/2 cucchiaio di paprika, sale, 1/2 kg di patate, 1/2 kg di pomodori pelati.

Preparazione:
In una pentola lasciar scaldare bene l'olio, aggiungere la carne e rosolarla in ogni sua parte. Tagliare due cipolle grosse a fette e buttarle nella casseruola con la carne. Quando quest'ultime si saranno imbiondite aggiungere un mezzo cucchiaio di paprika e salare. Mescolare bene il tutto in modo che la paprica si incorpori bene agli altri ingredienti, unire i pomodori pelati e un bicchiere d'acqua bollente. Lasciar cuocere un'ora e mezza tenendo sempre coperta la pentola.
Unire le patate tagliate a pezzettoni e cuocere ancora per circa 20 minuti.
Servire ben caldo.

Il Goulash è un piatto tipo della cucina Ungherese, vi ricordo che le carni usate nel goulash originale non hanno nulla a che fare con lo scamone, ma sono carni meno pregiate come ad esempio muscolo di manzo, per cui se scegliete un misto carni meno dispendioso dovete aumentare di molto i tempi di cottura inoltre il condimento in origine era lo strutto che si potrebbe sostituire con la margarina o il burro unitamente all'olio e in questo caso di olio mettetene poco.

Frittura dolce

Frittura dolce

frittelle


 Ingredienti per 4 persone:

gr. 100 di semolino,

gr. 60 di burro o margarina o olio,

1/2 litro di latte,

1 uovo intero,

3 cucchiai di zucchero,

la buccia di un limone,

pangrattato,

un pizzico di sale.



Preparazione

Mettere in una pentola il latte con il sale, lo zucchero e la buccia di un limone. Quando il tutto giunge ad ebollizione versarvi a pioggia il semolino e, continuando a mescolare, cuocere per dieci minuti a fuoco basso.

Tolta la pentola dal fornello, aggiungere l'uovo, mescolare con forza e poi versare il composto in un piatto fondo, inumidito d'acqua, per uno spessore di circa due dita. Lasciare raffreddare e poi tagliare il composto solidificato a rombi da passare nel pangrattato e friggere nel burro caldo. Servirli appena dorati spolverizzandoli con zucchero semolato.

Note personali

Dalla ricetta base si ottiene un buon risultato ma in Piemonte la fanno così: si aggiungono canditi di arancia e uvetta sultanina precedentemente ammollata del rhum o cognac e per un piatto degno del miglior ristorante si mettono gli amaretti nel marsala secco e poi si impanano come da procedimento e la frittura e sicuramente in abbondante olio caldissimo e mai nel burro e per impanare molto meglio solo albume d'uovo scartando il rosso.

Altra variante aggiungere all'impasto mele grigliate.

FRITTATA CON LE ORTICHE

FRITTATA CON LE ORTICHE


Una frittata con molti condimenti

E' un classico cibo di sussistenza, il cui consumo di massa ritorna d'attualità solo in casi di eccezionale carenza di generi alimentari: l'ultima volta è stato nel corso della guerra 1940-45. Oggi è, se ci si passa il termine, una raffinatezza per ghiottoni inveterati.

Ingredienti:

PUNTE DI ORTICA (1 bel mazzetto)

UOVA (n.6-8)

BURRO (30 g)

FORMAGGIO GRANA GRATTUGIATO (2 cucchiai)

SALE (q.b.)

PEPE (q.b.)

Esecuzione

Lavare bene le punte di ortica

Mettere poca acqua in una casseruola e portarla a ebollizione

Scottare le punte di ortica nell'acqua bollente per pochi minuti, scolarle e strizzarle

Riunire le uova in una ciotola, salarle e sbatterle leggermente

In una padella insaporire le punte di ortica con il burro e versarvi sopra le uova

Insaporire la frittata con il grana e un pizzico di pepe

Dopo circa 5 minuti, voltare la frittata e finire di cuocere

Note: avvertenza per l'uso

L'ortica (Urtica dioica) è un'erba diffusa in tutta Europa, dal Circolo Polare Artico a Gibilterra. Disprezzata comunemente come pianta inutile e infestante ("gettare qualcosa alle ortiche"), provoca diffidenza a causa delle proprietà urticanti (acido formico) della peluria che ne ricopre le foglie e il gambo. Le foglie usate per preparazioni alimentari o galeniche (sono ritenute efficaci per favorire la diuresi e l'emostasi e per contrastare la seborrea) devono essere raccolte in primavera e non oltre l'inizio dell'estate: dalle piantine giovani devono essere selezionati (proteggendo le mani con guanti) solo i germogli più teneri (revultiis), i quali, una volta leggermente appassiti o sbollentati, perdono il loro carattere urticante, diventando pienamente commestibili e facendosi apprezzare per il gusto delicatissimo. I germogli possono anche essere cucinati direttamente, senza scottatura preventiva, ma è necessario evitare che finiscano nel tegame i semi (ci si riferisce alle piante non proprio giovani), che hanno azione purgativa.

Varianti

Poche varianti per un piatto semplicissimo. I germogli di ortica crudi possono essere mischiati direttamente all'uovo sbattuti, tagliati sottili, senza prebollitura. Vi si può aggiungere un mezzo spicchio d'aglio tritato finisimo e/o un'idea di noce moscata.

Caramelle allo zenzero

Caramelle allo zenzero
Con un pelapatate, sbucciare lo zenzero, eliminare le parti dure e tagliare le radici a pezzetti/dadi. Coprire questi pezzetti di zenzero con del'acqua fredda e lasciarli riposare per un'ora. Sgocciolare, sistemare lo zenzero in un pentolino, coprire con dell'acqua fredda e portare a ebolizione, lasciar cuocere per 5 minuti, scolare e ricominciare questa operazione altre 3 volte.
Portare a ebbolizione l'acqua e lo zucchero, lasciar cuocere per 5 minuti e versare questo sciroppo bollente sullo zenzero, lasciar riposare per 12 ore. Togliere lo zenzero, riportare a ebollizione lo sciroppo, far cuocere per 10 minuti e versarlo di nuovo sullo zenzero, lasciar riposare per 2 giorni.
Portare di nuovo il tutto a ebolizione, far cuocere per 5 minuti, spegnere e lasciar riposare, a coperto, per 2 giorni. Rimettere a questo punto il tutto sul fuoco, far cuocere per 5 minuti, spegnere e lasciar intiepidire. Scolare lo zenzero (ancora non so cosa farci ma ho conservato lo sciroppo che profuma tantissimo) e mettere a sgocciolare i canditi, su una grata, per 12 ore. A questo punto lo zenzero è  pronto per essere messo in barattolo, passato nello zucchero o nel cioccolato...

Peperoncini piccanti ripieni

 
Peperoncini piccanti ripieni


Ingredienti
20 peperoncini rossi tondi e piccanti (li si trova sciolti o anche confezionati in tutti i supermercati)
aceto
capperi (un vasetto)
olive denocciolate (un vasetto)
origano
aglio
olio
indispensabili: guanti

Preparazione
Sbollentare per 2/3 minuti i peperoncini in acqua e aceto (2/3 di acqua e 1/3 di aceto).
Mettere i guanti e con un coltellino appuntito togliere a ciascuno il coperchietto e svuotarli dei semini.
Fatta l’operazione disporli su di un piatto e lasciarli asciugare.
Tritare grossolanamente aglio, capperi e olive (va bene anche una macchinetta tritatutto, facendo per챵 attenzione che il tutto non si trasformi in una poltiglia).
Riempire ogni peperoncino con questo ripieno e disporre i peperoncini in un vaso di vetro, utilizzando bene lo spazio.
Riempire d’olio

Chiudere con un tappo e sterilizzare.
Vanno mangiati dopo almeno 4/5 mesi (quindi in inverno) in modo che il piccante divenga sopportabile.


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sabato 22 settembre 2012

MUFFINS SALATI




Muffins salati

Ingredienti:
4 uova
mezzo bicchiere di latte (50 ml)
70 ml di olio
250 g di farina
1 bustina di lievito per torta salate istantaneo
70 g di pomodorini secchi a pezzettini
70 g di pinoli o pistacchi sgusciati
2 fette di prosciutto cotto tagliato a striscioline

Preparazione:
In una ciotola uniamo le uova, il latte, l'olio, la farina, il lievito e mescoliamo bene.
Uniamo i pomodorini secchi a pezzetti, i pinoli (o i pistacchi sgusciati) e il prosciutto a pezzi. Mescoliamo ancora bene.
Imburriamo e infariniamo delle formine da muffin e riempiamole (non completamente).
Inforniamo a 180° per 30 minuti circa.

lunedì 17 settembre 2012

Grazie ragazzi, cominciavo a sentirmi soletta.


American muffin


Esistono due tipi di muffin: americano (creato intorno al 1800) e inglese (creato nel X o XI secolo in Galles).
I muffins americani, come quelli inglesi, possono essere dolci o salati, ma vengono preparati con lievito chimico in polvere (o bicarbonato), mentre quelli inglesi sono preparati con lievito madre o di birra.

muffins
Ingredienti per 12-14 muffins
Bicarbonato
la punta di un cucchiaino
Burro
180 gr
Farina
380 gr
Latte
250 ml
Lievito chimico in polvere
per dolci 1 bustina
Limoni
la buccia grattugiata di 1
Sale
1 pizzico
Uova
2 intere e 1 tuorlo
Vanillina
1 bustina
Zucchero
200 gr

Preparazione


Accendete il forno a 180°. Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente e poi ponetelo in una ciotola e sbattetelo energicamente con l’aiuto di un robot da cucina o con uno sbattitore elettrico assieme allo zucchero e alla vanillina.
Aggiungete la scorza del limone grattugiata e il sale, quindi sbattete ancora per qualche minuto, fino a che il composto risulti cremoso. Rompete le uova, versatele in un contenitore assieme al latte e sbattetele con una forchetta.

Unite il composto di latte e uova, poco alla volta e sempre sbattendo, alla crema di burro e zucchero e continuate fino a quando la consistenza risulterà ben liscia, gonfia e omogenea. Mischiate e setacciate in una ciotola la farina, il lievito e il bicarbonato e uniteli poco alla volta e setacciandoli, al composto, fino a che il tutto risulterà cremoso e senza grumi.

Mettete l’impasto a cucchiaiate negli stampi da muffin contenenti le pirottine di carta (oppure, se non avete le pirottine, imburrate e infarinate lo stampo stesso) fino a riempirli quasi al margine; poneteli in forno per circa 20-25 minuti. A cottura avvenuta dei muffins, che dovranno risultare dorati, spegnete il forno e lasciateli riposare lì dentro per 5 minuti a sportello aperto, dopodiché potrete estrarli e lasciarli raffreddare completamente.

¦ Consiglio
Se volete potete cospargere i muffins con zucchero a velo, oppure, appena sfornati, glassarli spennellandoli con del burro fuso e poi cospargerli con un misto di zucchero e cannella.

¦ Curiosita'
I muffins americani sono una via di mezzo tra una torta e un pane: con meno zucchero e meno burro avremo un muffin più simile ad un pane, mentre aumentando la dose di zucchero e burro avremo dei muffins più simili a una torta.

domenica 16 settembre 2012

Salsa al curry

Salsa Al Curry




Ingredienti
burro  
cipolla tritata finemente  
vino bianco  
1   mela  
curry 
panna da cucina
1 foglia   alloro  
sale  
pepe
  

Preparazione

Lasciate a bagno la cipolla tritata finissima nel latte per 2 ore.
Fate sciogliere il burro (olio evo in alternativa) a fuoco dolcissimo e poi fatevi
imbiondire la cipolla tritata fine.
Quando sarà imbiondita, bagnate con il vino bianco e continuate la cottura lentamente.
Avrete prima sbucciato la mela che aggiungerete ora tagliata a fette sottilissime.
Unite anche il curry, la foglia di alloro, il sale e il pepe e fate cuocere per 10 minuti
a fuoco dolce.
Passate quindi la salsa al setaccino, rimettetela nel pentolino, unite la panna e dopo un
minuto versatela nella salsiera.
Sarà ottima su pollo lesso o alla griglia e sui pesci.


Questa ricetta va benissimo per preparare la salsa allo zafferano unendo agli ingredienti zafferano e tuorlo d'uovo sodo evitando il curry.