Esistono due tecniche particolari che permettono la stereovisione: La tecnica in parallelo (richiede la messa in parallelo dell'occhio destro con quello sinistro, quindi e' come se guardassi qualcosa in lontananza): il punto di messa a fuoco deve essere oltre, ma non troppo, il piano contenente lo stereogramma. ad esempio: metti a fuoco un oggetto a circa 1 - 2 metri di distanza; interponi tra l'oggetto e i tuoi occhi uno stereogramma muovendolo avanti e indietro lentamente in modo tale da trovare la posizione in cui dall'immagine sfuocata "esce", "si sprigiona" l'immagine tridimensionale. Ricordati: .. non cercare di mettere a fuoco il monitor o il foglio; ... aspetta ...; a tal punto l'immagine sara' perfettamente a fuoco. a volte l'immagine appare poco per volta, a volte improvvisamante. La sensazione, comunque, è stupenda. La tecnica incrociata (richiede l'incrocio degli occhi): interponi un dito o una penna tra l'immagine e gli occhi. mantenendo cosi' gli occhi, sposta la tua attenzione - ma non la messa a fuoco - sulla immagine. poi regola gradualmente la distanza tra dito e immagine. al raggiungimento della posizione corretta attendi ... aspetta ... apparira' l'immagine tridimensionale.
Castelluccio - frazione del comune di Norcia (PG) in Umbria.
Il paese si trova a circa 28 km da Norcia, raggiungibile attraverso una strada panoramica, posto in cima ad una colle che si eleva sull'omonimo altopiano (Piani di Castelluccio) tra i più vasti dell'Italia centrale ed inserito nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Il paese che è diventato famoso per la fioritura che ogni primavera richiama un gran numero di visitatori nella zona. E' un posto dove favole, leggende, tradizioni e realtà si fondono con la natura in una suggestione unica e irripetibile, si può godere dello stupendo spettacolo quasi lunare e l'emozione è grande nell'ammirare Italia di alberi a Castelluccio, una curiosità che merita d’essere segnalata. Si tratta di un boschetto, visibile dai prati, piantato in modo da riprodurre l’immagine inconfondibile della nostra bella Italia.
Statua realizzata dallo scultore ceco Jaroslav Róna ed inaugurata nel 2003, alta circa quattro metri e pesa 700 chili. È situata proprio sulla porta della sinagoga spagnola. È lo stile che ci si aspetta da qualcosa di Kafka: sconvolgente, complicato, ma profondamente umano e teso alla ricerca di comprensione e conforto. L'immagine riproduce un cappotto gigante, vuoto, sulle cui spalle è seduto il celebre scrittore ceco. Il cappotto indica il padre, con cui Kafka faceva fatica a confrontarsi. Si tratta di una rappresentazione fuori dalla realtà, assurda, "kafkiana" appunto.